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La sabbia: oro per pochi, sopravvivenza per tanti

Bangladesh, novembre 2024

Il Bangladesh fa parte dei cosiddetti “Paesi meno sviluppati al mondo”, ma negli ultimi anni ha visto una notevole crescita economica tra le più performanti dell’Asia, infatti tra il 2016 e il 2023 il suo prodotto interno lordo è cresciuto costantemente. Grandi progetti come gli ampliamenti dei tre principali aeroporti del paese, la costruzione di ponti, tra cui il Padma lungo oltre 6 km, autostrade, ferrovie, porti, grandi edifici commerciali come la Legacy Tower di 468 metri e molti condomini hanno dato un importante impulso al settore dell’edilizia dove la domanda di sabbia, un materiale da costruzione fondamentale, è aumentata in modo significativo. Questa richiesta ha portato però ad un boom dell'estrazione illegale e non regolamentata dai fiumi, che dal punto di vista ambientale, secondo alcuni studi, aumenta il rischio di erosione dei fiumi e della distruzione del loro ecosistema. Inoltre un quadro giuridico carente permette a pochi ricchi imprenditori, con connessioni politiche, di sfruttare questa situazione a proprio vantaggio spingendo al massimo la richiesta di estrazione e sfruttando una mano d’opera con salari bassissimi.

Estrazione della sabbia da un fiume in Bangladesh

La mia storia parte da Jaflong, un centro sul fiume Goyain a circa 50 km a nord di Sylhet, dove una miriade di piccole imbarcazioni si affollano nel fiume con centinaia di lavoratori che estraggono a mano la sabbia dal fondale che viene portata a riva dove viene caricata su camion diligentemente parcheggiati lungo il fiume. Tutto questo sotto l’occhio attento dell’imprenditore che si protegge dal sole con un ombrellino mentre una giovane ragazza grondante di sudore continua a spalare la sabbia.

Estrazione della sabbia da un fiume in Bangladesh

Estrazione della sabbia da un fiume in Bangladesh

Ad un tratto mi accorgo che sta accadendo qualcosa, alcune urla nel mezzo del fiume, una barca sta affondando rischiando di perdere il carico prezioso. Alcuni cercano di aiutare i propri “colleghi”, ma ora il rischio è anche quello di perdere la barca. Lo sforzo è enorme e dopo quasi dieci minuti riescono a riportare a galla l’imbarcazione, sono stremati ma ormai il carico è andato. Dalle reazioni degli altri lavoratori mi sembra di capire che non è poi un fatto così raro.

Una barca sta affondando durante l'estrazione della sabbia da un fiume in Bangladesh

Io sono lì per fotografare, insieme ad alcuni amici fotografi e ci avviciniamo a loro in maniera molto rispettosa e quasi timidamente chiediamo di fotografarli. Ciò che mi stupisce è che malgrado le condizioni di lavoro siano così pesanti, le persone accettano sorridenti di posare per noi, e i pochi che rifiutano, probabilmente lo fanno più per vergogna che per fastidio. Alcuni mi chiedono da dove veniamo e quando sentono il nome Italia la loro risposta è “dream land!”.

Estrattore di sabbia in Bangladesh

Sono ora sull’altra sponda del fiume e tutto d’un tratto comincio a sentire un forte brusio, sembra scattata un’agitazione generale, tutti salgono sulle barche e lasciano rapidamente il luogo di estrazione per scivolare verso valle, non capisco, ma poi vedo sull’altra sponda un gruppo di poliziotti che si avvicina rapidamente intimando qualcosa via megafono.
Certo, questo probabilmente è un sito di estrazione illegale.

L'arrivo della polizia in un luogo di estrazione illegale di sabbia in Bangladesh

Sono tornato a Dacca e oggi sono nella zona di Gabtali sul fiume Buriganga, dove arrivano delle grandi imbarcazioni da carico che portano la sabbia proveniente dai siti di estrazione. Anche qui il lavoro è tutto fatto a mano, una catena di montaggio dove alcuni riempiono le ceste di vimini che i trasportatori caricano sulla loro testa e passando su una barcollante passerella di legno larga circa 30 cm, la portano a terra dove la scaricano seguendo le indicazioni di una donna.

La sabbia viene scaricata a mano e trasportata con delle ceste di vimini

La sabbia viene scaricata a mano e trasportata con delle ceste di vimini

La sabbia viene scaricata a mano e trasportata con delle ceste di vimini

Dopo ogni cesta la donna dà un piccolo gettone al lavoratore che alla fine della giornata potrà portare il “mucchietto” di dischetti di plastica al proprio datore che li conterà e li pagherà in base a quanto trasportato. Chi riesce a portare circa cento ceste al giorno, generalmente solo gli uomini più giovani, non arriva nemmeno a guadagnare 2 euro! Oltre a loro ci sono uomini più grandi e donne giovani e anziane, per loro lo stipendio è ancora più basso!

Un gettone per ogni cesta di sabbia trasportata

Un'anziana trasportatrice di sabbia

Anche qui c’è un po’ di curiosità nei confronti di noi fotografi e come per il sito di estrazione spesso la risposta alla richiesta di una foto è un sorriso. Con alcuni si scambia anche qualche parola e una donna propone al nostro amico fotografo, un giovane trentenne in perfetta forma fisica, di fare solo un carico con una cesta. Si tratta di percorrere non più di 50 metri. “Matteo come è andata?”, gli chiedo, “Già solo per metterla sulla testa ho sentito scrocchiare le mie vertebre” mi dice, “Poi barcollando sulla passerella traballante sono riuscito con un bello sforzo a portarla a destinazione, insomma un bella fatica per guadagnare forse un paio di centesimi!”. Siamo quasi all’ora di pranzo e loro sono al lavoro dal primo mattino, è il momento della pausa. Ci avviciniamo anche noi al piccolo bar improvvisato in una piccola baracca. C'è sempre un po’ di curiosità, alcuni sorrisi e alla fine qualcuno ci offre anche da bere!!

La simpatia di un giovane lavoratore

Il momento della pausa

LA GALLERIA COMPLETA DELLA STORIA
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